Luigi Garofalo - Giornalista Multimediale

Normativa buoni pasto, niente più spesa al supermercato?

buoni-pasto normativaSpesa massima di 7 euro al giorno. E niente più carrelli pieni al supermercato.

È scattata la rivoluzione dei buoni pasto, la cui nascita risale agli anni ’70.

Con la nuova normativa, entrata in vigore lo scorso mese, pian piano, scomparirà il ticket cartaceo per lasciare il posto a quello elettronico.

E dunque, ad oggi, sembrerebbe che il lavoratore non possa più accumulare durante la settimana i buoni per poi spenderli tutti al supermercato, ma sarebbe costretto a usarne uno al giorno nei giorni lavorativi. 

Questo perché l’uso del ticket elettronico permette la tracciabilità e, secondo le associazioni dei consumatori, ne impedirà l’accumulo.
Ricordiamo che in base alla normativa vigente, i ticket (cartacei e non) non sono cumulabili. Ma il Codacons chiede di liberalizzare questa pratica.

Dunque, con l’arrivo dei ticket digitali i datori di lavoro sono in grado di effettuare maggiori controlli e quindi dovrebbero tassare un utilizzo del buono non appropriato (come appunto fare la spesa). A sua volta anche l’Agenzia delle Entrate potrà controllare i datori di lavoro ed erogare eventuali sanzioni.

Sia il Codacons sia i 2 milioni e mezzo di lavoratori, che usufruiscono di questo sistema di ristoro, rifiutano la costrizione a spendere il ticket solo per il pasto o per la mensa. Secondo l’associazione dei consumatori deve valere il seguente principio: “una volta acquisito il diritto all’utilizzo di quel buono pasto deve valere sempre e ovunque, anche in modo cumulativo”.
Per tale motivo il Codacons è pronto a presentare ricorso contro queste  modifiche normative e fiscali e sta valutando la fattibilità di una class action a tutela dei lavoratori, per i quali i buoni pasto sono un vero e proprio tesoretto per fare la spesa.

*Ho scritto quest’articolo per il Codacons. Guarda il seguente servizio Tv