Il monitoraggio del Codacons sul degrado e sui disservizi della Capitale continua.
Oggi abbiamo testato il trasporto pubblico. Siamo saliti sulla linea A della metro. Stazione Lepanto.
È una giornata infernale, non solo per le alte temperature, ma anche per lo sciopero bianco messo in atto dai macchinisti della metropolitana. Da una stazione all’altra i treni sono partiti con un forte ritardo.
Due i motivi della protesta: più ore di guida e l’introduzione di una norma comune in tante aziende: l’obbligo di timbrare il cartellino con un badge elettronico.
Appena siamo saliti sul vagone della metro, sentiamo quest’annuncio.
Scendiamo a Flaminio, nel cuore di Roma e cambiamo direzione. Il treno è fermo, questa signora ha tirato il freno d’emergenza perché erano in azione due borseggiatrici.
Borseggiatrici subito individuate e allontanate dai vigilanti.
Dunque, questo è solo una parte del disagio, dei disservizi, che ogni giorno i romani e i turisti vivono qui all’interno delle linee della metropolitana di Roma.
Le stesse linee che accoglieranno i pellegrini in occasione del Giubileo.
Ma c’è chi, giustamente, la definisce metro da Terzo mondo.